giovedì 10 settembre 2015

Traballo. Racconto breve, ma neanche troppo.

Sai stavo viaggiando e pensavo a quel che ci stavamo dicendo l'ultima volta che ci siamo visti. Non ricordo ogni parola di preciso, sai meglio di me come sono fatto.
 Insomma ci stavo pensando, mi capita a volte di ripassare sulle cicatrici e di estrarre i ricordi meno piacevoli, succede non faccio mica apposta. Lo sai. Si e poi pensavo a come fanno i marciapiedi, come li fanno larghi intendo. Magari nessuno capirà, però tu sai cosa intendo.
È inutile che li facciano così larghi quei dannati marciapiedi. Tu ci camminavi sempre sul lato più a sinistra, quasi sul bordo della strada. Ricordi? E mettevi un piede dietro l'altro. Con il tallone di uno toccavi la punta dell' altro con una precisione chirurgica. Sorridevi sempre e mi chiedevi di provare, mi dicevi che mi sarei divertito pure io. Ti davo sempre retta, sai come sono.
E mi dicevo che se tutti camminassero come ci camminavi tu sui marciapiedi si potrebbero anche fare più stretti. Si risparmierebbe un sacco di asfalto e di lavoro. Passerebbero molte più automobili. E ci sarebbero un sacco di persone che camminerebbero con il sorriso in faccia. Come il tuo.

Sai che pensavo anche a quel che mi dicevi sulle mele quando facevamo la spesa al mercato. Che ne dovrebbero vendere di più. Parlo di quelle rosse sia chiaro. Quelle belle rosse che ti dispiace quasi mangiare.
A te piacevano moltissimo. Sì me lo ricordo.
Avevi le bretelle, anche se le altre ragazze non le portavano, e con un morso dietro l'altro la mangiavi, la tua mela rossa.
E i capelli. Che fastidio che davano i capelli. Svolazzavano in giro, come se avessero vita propria.
"Dovrebbero smettere di piantare le arance e vendere più mele!", avevi detto un giorno. Mi ricordo che era d'estate quando me lo dicesti, non chiedermi il giorno perché un giorno accanto a te valeva l'altro : tutti incredibilmente avventurosi, difficile ricordarsi i particolari.
Una vita avventurosa. Questo sì.
Più mele. Sì.
E i marciapiedi più stretti. Sì, penso di sì.
Avevi sempre ragione.

E mi avevi detto che avresti voluto in casa una sedia a dondolo, di fianco al camino.
L'ho comprata sai e l'ho pure messa di fianco al camino.
La uso spesso.



Sai mi hanno detto che ti hanno trovata. Mi hanno telefonato.
Sì ti hanno trovata.
E quasi mi è caduta la cornetta.
Hanno visto un corpo per strada. Ti han trovato al bordo del marciapiede. E un torsolo di mela a pochi metri. Sempre vestita con le stesse bretelle che ti piacevano molto, anche a me piacevano a dire il vero.

Sì ti hanno trovata. Eri distesa e non ti sei più rialzata.
Non posso dire che non mi manchi. Peró ho piantato un melo in giardino. Le fa belle rosse, le mele.
E ho smesso di comprarle quelle maledette arance.
E cammino come camminavi tu.

Sempre traballando.

autore: Sebastiano Colaluce

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