martedì 16 febbraio 2016

Se è per lei, non è furto

Se è proprio vero che l'occasione rende l'uomo ladro, beh, lui quella mattina era senza ombra di dubbio il re dei briganti. Aveva rubato una di quelle cassette di fragole che il fruttivendolo prima di mettere fuori per i clienti guarda ed esita un poco trattenendo la mano, domandandosi se non sia meglio portarla a casa dalla moglie, al posto delle rose. Il colore è lo stesso e le rose non si possono nemmeno mangiare; non si spende una lira e la moglie è felice almeno quanto basta per non litigare.
In ogni caso lui era stato decisamente più furbo e lesto; la cassetta il fruttivendolo poche ore prima aveva deciso di venderla e, quando tutti si facevano i loro affari, lui aveva preso con le mani le fragole, la cassetta, l'occasione e il ladro. Aveva fatto un affare insomma.
Ma non erano per lui, sia chiaro. Non era assolutamente uno di quei ragazzini che va in giro a rubare agli altri per sé. La cassetta era per Adele e questo faceva sì che la sue piccole rapine non intaccassero minimamente la sua coscienza. Era puro e bianco come il bucato della mamma, quello appena steso, e ci pensava come se mai avesse avuto una mamma. Il mondo in qualche modo e in qualche osteria malfamata di quartiere lo aveva fatto nascere. Il mondo gli permetteva di mangiare. Ed era sempre il mondo, vigliacco oppure no, a fargli pensare a quel maledetto bucato che non aveva mai visto. Per dirla tutta nemmeno la mamma l'aveva mai vista, però aveva capito  che la mamma era un po' come il bucato: lui non ne aveva esperienza, ma per sentito dire sapeva che da qualche parte, non lontano, esistevano le mamme e i bucati.
Camminava di buona lena stando attento a non dare scossoni al cestino per non ammaccare la frutta; se qualcuno si fosse messo dall'altra parte della strada a chiedere ad ognuno dei passanti cosa secondo loro stesse portando quel ragazzino, credo che nessuno sarebbe stato in grado di indovinare.
Alcuni avrebbero azzardato un signor vino di qualche annata strepitosa, ora mai dimenticata.
Altri qualche strano gioiello dal nome curioso che per le orecchie di quel giovanotto avrebbero potuto essere dei nomi di fantasia, come i bucati e le mamme varie. 
Nossignori, portava una cassetta di fragole che valeva più di tutto il vino di questo mondo. Perché quando uno è innamorato per bene, le cose dell'altro, ovvero la persona per cui venderebbe la vita, le tratta meglio che può; meglio ancora di quando ha premura delle sue. Tutto diventa un dono che non deve essere ammaccato. Dai capelli che siano maledetti se non sono in ordine, alle stringhe e le calze pulite. Tutto un dono. E si fa fatica ad amare, diamine! E' proprio un bell'impegno. Ma il bello non è solo l' impegno, ma il fatto che la fatica ripaga e uno si riscopre ladro di cose che non avrebbe mai rubato prima.
Portava le fragole insomma, perché Adele amava le fragole. 
Appena arrivato sotto casa Moore, che stava tra la villa degli Evans e quella dei Peterson, aveva raccolto uno di quei sassolini che sono messi agli angoli delle strade appositamente per i ragazzi che devono importunare le belle ragazze, e aveva iniziato a fare il suo sporco mestiere. La grazia certamente non era nelle sue corde, ma la mira si può dire che fosse buona. Al primo colpo. Come sempre. La finestra e tutto il resto, con le consuete imprecazioni.

- Mamma dice che un giorno o l'altro ti farà sbattere in prigione se rompi la finestra con i tuoi sassolini!- lo aveva rimproverato Adele uscendo sul balcone. 
- E galera sia!- aveva risposto lui con il suo solito modo di dire le cose, il modo della strada e dell' osteria.
C'erano stati poi quei dieci secondi in cui ognuno formulava nella mente e recitava ripetendo le frasi che mai avrebbe detto per bene, un po' per l'emozione, un po' perché in fondo siamo tutti pessimi attori.
- Ti ho p..-
- Ce ne andiamo- lo aveva interrotto lei, senza lasciargli spazio.
- Come? - e aveva deglutito con quel rumore che provoca sempre una vergogna istantanea e terribile.
- Le cose si sono messe male qui e papà sta perdendo un sacco di soldi; questioni di affari, ma io sono piccola e queste cose non me le vogliono spiegare-
- Ma poi tornate vero? Quando le cose si sistemano intendo.. Tornate? -
- Non credo. Da come parlava papà questa mattina sembra non ci voglia proprio più mettere piede qua. -
- Non c'è modo di cambiare le cose? - 
- E come cambiare? -
- Non lo so. Di solito per strada le persone che incontro io mi dicono sempre che c'è un modo per fare ogni cosa; credo sia solo questione di trovare il modo giusto -
- Tu non puoi capire. Quando mio padre decide una cosa, è così per sempre. E' come se ogni volta si aggiungesse un comandamento ai dieci di base che valgono per tutti -
- Caspita tu devi avere una lista di comandamenti che non finisce più! - aveva risposto lui, che di comandamenti ne aveva solamente due: sopravvivi anche oggi e cerca di non metterti nei guai.
Erano stati in silenzio qualche minuto studiandosi a vicenda. Adele si spostava i capelli dagli occhi quasi a ritmo del vento. C'erano dei grandi sbuffi alternati a momenti di pace quasi solenne.
La pace era fuori certo, ma nel cuore di lui si combatteva la più feroce delle guerre. Adele se ne andava. Era come se stesse per perdere la città. Se ne andava e portava con lei il suo cuore, il cuore di lui, la cassetta, le fragole, i sassolini e ogni minuto di desiderio sincero.
- Ma io ti ho preso le fragole. Una cassetta intera! Neanche una rovinata, le ho controllate io - disse lui con quell'innocenza con cui  si spera di mettere le cose al loro giusto posto, tipica di quell'età. 
- Le ho prese questa mattina e ho fatto anche una gran fila, questo lo puoi dire a tuo padre!- aggiunse lui dimostrando a sé stesso che nemmeno le bugie gli logoravano la coscienza.
- Sei davvero gentile, ma le fragole non faranno cambiare idea a papà -
- E la fila? La fila lo farà ? -
- Nemmeno la fila credo. -
Era brutto quando nelle loro conversazioni le parole diminuivano gradualmente. Era come se qualcosa stesse per morire, come se si stessero per salutare. Ma solitamente si salutavo per poi riparlarsi dopo qualche ora, al massimo dei giorni. Lui si presentava lì sotto casa Moore senza preavviso, prendeva uno dei sassolini che gentilmente il suo amico spazzino faceva finta di non vedere e centrava la finestra. Ma oggi no, si salutavano per sempre. 
Sempre.
Sempre. Sono  convinto che se si mettesse questa parola su una bilancia a due braccia, si sentirebbe all'istante quel rumore di quando le cose pesano troppo, di quando si è sbagliato qualche calcolo; qualunque sia l'oggetto posato sull'altro piatto.
Le cose  erano sempre andate così. Perché dovevano cambiare ora? Forse è proprio vero che le cose belle non possono durare troppo. La delusione nel perderle farebbe troppo male. 

- Adele! Tra cinque minuti si parte!- l'ultimo comandamento. Il più terribile e funesto. 
-Devo andare.. - disse lei con un filo di voce.
- Tieni le fragole, ho fatto molta fila - disse lui porgendogliele in punta di piedi.
- E' proprio un bel rosso, le hai scelte proprio bene. - 
Le parole stranamente crescevano nella loro conversazione.
- Adele! E' ora! - tuonò il padre, pensando di essere qualche dio potente di cui in realtà era schiavo.
- E' ora - disse lei con un filo di voce. 
E voltandosi chiuse la finestra e lui non la rivide più.

Ora, questa storia, potrebbe finire in mille modi diversi: potrei dirvi che lui se ne tornò indietro con qualche lacrima dispettosa che gli rigava il viso, potrei dirvi che lui, al contrario, non fece una piega e che rimase lì impalato, come se stesse per essere fucilato e giustiziato; potrei usare quella dannata fantasia e raccontarvi che, maledetto lui, ogni giorno da quel giorno in avanti rubò una cassetta e con estrema cura la portava sotto casa Moore e la posava ai piedi del balcone, dove lei si affacciava una volta. Dove lei, Adele, apriva la finestra dopo il suono potente del sassolino che faceva centro. 
E potrei aggiungere che corse calciando ogni maledetto sasso sulla via, imprecando contro il Dio dell'amore o il Dio di Adele. Ma questa sera la fantasia la farò usare a voi. 
Vi dirò solo questo: a lui, le fragole, nemmeno piacevano.


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